Olio di Anacardio
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La pianta che produce l’anacardio, Anacardium occidentale L., è una specie arborea della famiglia delle Anacardiaceae originaria del Brasile nord-orientale (bacino delle Amazzoni), ma largamente coltivata nelle regioni tropicali di tutto il mondo.
L’albero è un sempreverde che cresce fino a 10-12 m di altezza, di cui l’esemplare più grande esistente si trova a Natal, Rio Grande do Norte, Brasile, con un’area di circa 7,500 metri quadri. La pianta dell’anacardio si ritrova frequentemente nelle zone costiere sia delle regioni a clima temperato caldo che in zone a clima tropicale secco e anche nelle foreste pluviali equatoriali.
L’anacardio fornisce due tipi di frutti: uno fresco, la mela d’anacardio, che in realtà dal punto di vista botanico è un falso frutto; e uno secco, la mandorla o nocciola d’anacardio. La mela d’anacardio sviluppandosi può assumere una colorazione variabile fra il giallo e il rosso e un aspetto vagamente a forma di cuore, da cui deriva il nome di questa pianta.
La nocciola di anacardio è una noce a forma di rene (3 cm di lunghezza e 2.5 cm di larghezza circa) che cresce nella parte esterna inferiore del falso frutto ed è provvista di un duro pericarpo contenente il seme commestibile, costituito da 2 cotiledoni bianchi e un piccolo embrione.
La raccolta avviene durante la stagione secca: i frutti maturi che cadono dai rami sono ammassati e lasciati essiccare a terra per alcuni giorni, durante i quali è molto importante che il clima sia asciutto.
Nei paesi produttori invece del seme si mangia il falso frutto, che viene consumato fresco o trasformato in marmellata. In Brasile, durante la stagione di raccolta, dal frutto, che è di sapore acidulo e rinfrescante, si estrae un succo che può essere bevuto tal quale (Brazil cajuado) oppure come vino dopo fermentazione. Il succo se lasciato esposto all’aria diventa nero e può essere utilizzato come inchiostro.
L’anacardio, a differenza di altri frutti a guscio oleosi, contiene amido per circa il 10% del suo peso. Questo lo rende un buon addensante per piatti acquosi come zuppe, stufati di carne e alcuni dolci indiani a base di latte. Molte cucine asiatiche usano gli anacardi, invece di altra frutta a guscio, proprio per questa loro caratteristica insolita. Gli anacardi sono comunemente utilizzati nella cucina indiana: interi, per guarnire dolci e piatti a base di curry, o macinati in una pasta, base di salse al curry (ad esempio korma), o in alcuni dolci (ad esempio kaju barfi). Nella cucina Goan, gli anacardi naturali o tostati sono utilizzati interi per preparare piatti al curry e dolci.
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La popolazione indigena dei Paesi produttori di anacardio impiega molte parti della pianta per la preparazione di sostanze medicamentose e lozioni repellenti per gli insetti. I grassi e gli oli contenuti negli anacardi sono per il 54% grassi monoinsaturi (18:1), per il 18% grassi polinsaturi (18:2), e per il 16%grassi saturi (9% acido palmitico (16:0) e 7% acido stearico (18 :0)). Il rapporto è quindi a favore degli acidi grassi monoinsaturi generalmenteconsiderati "buoni", in quanto favoriscono la sostituzione del colesterolo LDL presente nel sangue, causa di infarti e di ostruzioni vascolari, con colesterolo HDL, che non rappresenta invece una fonte di pericolo per l'organismo. Gli anacardi sono un’ottima fonte di Vitamina K (100 g di anacardi al naturale apportano il 40% del valore nutritivo di riferimento) la quale contribuisce alla regolare coagulazione del sangue e al mantenimento di ossa sane. Gli anacardi sono anche una buona fonte di minerali quali rame, fosforo e zinco .
Per alcune persone, gli anacardi possono dare reazioni allergiche, inoltre è consigliato il consumo moderato per coloro che tendono a soffrire di calcoli renali. Molte parti della pianta sono utilizzate nella medicina tradizionale dei Patamona della Guyana. Essi macinano i semi in un impiastro per il trattamento dei morsi di serpente, applicano l'olio di noce sui talloni screpolati o come agente antimicotico e utilizzano i frutti, la corteccia e le foglie per molti altri scopi tra cui per le ferite e le eruzioni cutanee, come antipiretico e contro la diarrea1,2. La bibliografia riporta che gli estratti in etere di petrolio ed etanolo delle foglie di anacardio inibiscono la crescita di numerose specie di batteri e funghi 2.
Per alcune persone, gli anacardi possono dare reazioni allergiche, inoltre è consigliato il consumo moderato per coloro che tendono a soffrire di calcoli renali. Molte parti della pianta sono utilizzate nella medicina tradizionale dei Patamona della Guyana. Essi macinano i semi in un impiastro per il trattamento dei morsi di serpente, applicano l'olio di noce sui talloni screpolati o come agente antimicotico e utilizzano i frutti, la corteccia e le foglie per molti altri scopi tra cui per le ferite e le eruzioni cutanee, come antipiretico e contro la diarrea1,2.
DeFilipps R.A., Maina S.L., Crepin J. (surmised) (2007 (surmised).
Smithsonian Institution. 2 Akash P. Dahake, Vishal D. Joshi, Arun B. Joshi (2009). "Antimicrobial screening of different extract of Anacardium occidentale Linn. Leaves".
International Journal of ChemTech Research 1 (4): 856–858. 3 Masaki Himejima, Isao Kubo (February, 1991).
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