La sciatica; detta anche "nevralgia sciatica, o nevralgia ischiatica,o ischialgia", è un'affezione dolorosa del nervo s iatico o ischiatico, il quale ha origine dal midolllo spinale e fuoriesce dalla colonna vertebrale nel tratto lombo sacrale.
Il Termine "Nevrite" significa infiammazione dei nervi.
I sintomi sono all'inizio sensazioni di formicolio, poi dolori intensi e continui lungo il decorso dei nervi, aggravati dai movimenti e dalle pressioni degli stessi.Più tardi si hanno disturbi più o meno gravi della sensibilità e anche dei movimenti.
Le Cause possono essere traumi, ferite, compressione dei nervi (nella nevrite da grucce per esempio), ernia del disco intervertrebrale, freddo, ustioni, alterazioni dei fori ossei attraverso i quali passano i nervi.
La Nevrite insorge anche durante le malattie infettive (difterite,influenza, tifo) e intossicazioni croniche, per esempio da alcool (polinvrite - cioè infiammazione di molti nervi contemporaneamente - degli alcolisti) o da sostanze usate nell'industria come il benzolo, il mercurio, il piombo, il solfuro di carbonio (nevriti professionali).
La terapia chelante; Intossicazione da metalli
Le nevralgie sono limitate a un filamento nervoso, nevralgia significa "dolore lungo il tragitto di un nervo" e ne segue esattamente il decorso e le sue diramazioni, si manifesta con crisi alternate a notevoli miglioramenti, o a completo benessere, le più importanti e anche le più frequenti sono; nevralgia del trigemino, nevralgia sciatica, nevralgia del braccio.
La nevralgia del braccio o brachialgia o cervicobrachialgia, di solito il dolore si estende fino al collo, colpisce persone oltre i 40 anni, avvertono un dolore acuto ed improvviso al braccio dopo uno sforzo.
Il dolore è provocato da un'irritazione delle fibre nervose che percorrono il collo ed il braccio, irritazione dovuta ad un'artrosi cervicale, cioè dalla colonna vertebrale in corrispondenza del collo, le irregolarità osse che si formano in seguito all'artrosi comprimono le fibre nervose, analogamente quanto avviene nella nevralgia sciatica.
La terapia delle nevralgia è fondata sugli antidolorifici, antinfiammatori, sul riposo e sulle cure che si effettuano in caso di artrosi.
I dolori del tregemino sono di una tale intensità e spesso anche di una persistenza tali da divenire un'ossessione.
La nevralgia del trigemino viene denominata anche nevralgia del V o prosopolgia, ed è caratterizzata da intensi dolori accessuali(si manifestano con crisi) lungo il decorso del nervo trigemino o trigemello, così chiamato perchè formato da tre rami aventi origine dal gaglio di Gasser. Questi tre rami danno la sensibilità a tutta la cute del viso, alle fosse nasali,e alla cavità buccale.
I dolori sono persistenti ed ossessionanti, essi compaiono il più delle volte dopo i 50 anni,più frequenti nella donna, più spesso nella metà destra del viso.
IL dolore può avere la caratteristica di una scossa elettrica, di una stilettata dilaniante, o ancora di punture di aghi roventi. Il dolore spasmodico ha in genere un inizio fulmineo e una durata di pochi secondi, seguito poi da un dolore più mitigato o da bruciori. Fra un accesso e l'altro non c'è dolore, si possono verificare quattro o cinque accessi al giorno, ma ci sono casi dove se ne verificano un centinaio l'ora.
L'intensità del dolore è talmente elevata che il paziente interrompe ogni forma di attività, si nota nell'espressione una profonda sofferenza, e anche duranti gli intervalli fra gli attacchi è sempre in stato di tensione nell'attesa della prossima crisi.
La terapia
Non esistono vere spiegazioni a livello scientifico per diagnosticare il problema della nevralgia del trigemino, sono state riscontrate varie patologie che in qualche modo influenzano questo nervo, ad esempio la sinusite,frontale o mascellare, un forte mal di denti..in questo caso però i dolori sono continui e permanenti.
Non avendo appunto una vera diagnosi, e quindi anche la scelta della terapia farmacologica diventa impegantiva, si ricorre ad un intervento così definito: microcompressione trigeminale per via percutanea, il paziente ritorna a casa dopo 12/24h in tutti i malati trattati cn questa terapia chirurgica, si ha avuto la scomparsa del dolore, e nell'80% dei casi la conservazione della sensibilità tattile cutanea dell'emifaccia.
Sono stati provati molti farmaci antidolorifici, stupefacenti, ultrasuoni, sono risultati solo dei palliativi.
Tratto da Nuova Professione Donna Vol. 5 "La Nostra salute medicina per la famiglia"
Fabbri Editore Ediz. 1988 ristampa 1990