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A come argilla

L’ARGILLA BIANCA detta anche KAOLINO, è un minerale composto principalmente da alluminio e silicio, vanta proprietà anti settiche, assorbenti, purificanti. Ideale per maschere che donano freschezza e morbidezza alla pelle; favorisce la cicatrizzazione. E’ un elemento utilizzato nella creazione di dentifrici  Il caolino può essere usato anche internamente, per alleviare dolori di stomaco e per disintossicare l’organisma da metalli pesanti, grazie al suo potere chelante
A come argilla 
Quando parliamo d’argilla parliamo di terre complesse.
L’uso di fanghi e argille per trattamenti di benessere o cosmetici ha una storia millenaria.
L’argilla è costituita da un insieme di minerali costituitisi dai sedimenti depositati per effetto dell’erosione di antiche rocce.
 Gli elementi più importanti di tale composto sono la silice e l’alluminia con proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti. A loro volta, silice e alluminia sono combinati con altri minerali, quali titanio, manganese, calcio, potassio, argento, ferro, mercurio, oro, piombo, in dosi tanto piccole da essere considerate omeopatiche e capaci di aumentare le capacità curative benefiche dell’argilla.
Due caratteristiche essenziali per la classificazione delle argille sono la dimensione dei granelli (che deve essere finissima, non superiore ai due millesimi di millimetro per granello) e la capacità degli stessi di divenire una pasta facilmente modellabile aggiungendo piccole quantità d’acqua.
Basse percentuali di calcare, sabbia e gesso da una parte e alte concentrazioni di silice (almeno intorno al 40%) e di alluminia (circa il 10%) sono garanzie di un prodotto di qualità in termini cosmetici e curativi.
A seconda della composizione dei minerali contenuti, troviamo diverse tipologie di argille: l’argilla bianca o caolino (48% di silice e 28% di alluminia), particolarmente indicata come antisettico, mineralizzante e per uso interno (combatte fermentazioni, intossicazioni e infezioni intestinali); l’argilla verde o montmorillonite, (50% di silice e 10% di alluminia), la più comune e facilmente reperibile in commercio, dotata di grande capacità assorbente, ma di scarse proprietà antibatteriche (viene usata soprattutto per i disturbi della pelle); l’argilla tedesca o Luvos, di colore grigiastro, indicata per uso interno e per combattere acidità e infiammazioni intestinali.
Tra queste sta prendendo sempre più piede la Bentonite, una particolare argilla presente solo in alcune parti del mondo, che combina le qualità dell’argilla bianca con quelle dell’argilla verde.
Si tratta del prodotto ideale per chi intende depurarsi o disintossicarsi. La Bentonite, infatti, possiede
straordinarie qualità assorbenti. Grazie ai suoi minerali a carica negativa, la Bentonite attrae le tossine a carica positiva e le cattura al suo interno. In questa maniera depura l’organismo di tossine, metalli pesanti, radioattività in eccesso, ma anche virus patogeni, aflatossine, pesticidi ed erbicidi. Non solo, la particolare struttura della Bentonite, se usata come cosmetico sulla pelle, favorisce la penetrazione dei principi attivi, cosmetici o medicamentosi, mentre ingerita, oltre ad assorbire tossine ed elementi dannosi, rilascia parte dell’ossigeno contenuto nelle sue molecole e funge da stimolante per il sistema immunitario.
E ancora, la Bentonite risulta utilissima per curare o alleviare i sintomi d’intossicazioni alimentari, coliti, infezioni virali, parassiti, artrite, cataratta, neuropatia diabetica, ferite, diarrea, stipsi, ulcere, eruzioni cutanee, danni muscolari, tunnel carpali, lividi e tagli, eczemi, psoriasi e infezioni batteriche.
Per quanto riguarda l’assunzione di argilla per uso orale, Il modo migliore di prenderla è, a stomaco vuoto, la mattina.
La sera precedente si mette, in un bicchiere d’acqua, uno o due cucchiaini di argilla ad uso interno e, al mattino, si mescola ( SOLO CON CUCCHIAIO DI LEGNO) e si beve.
Le prime volte è meglio procedere per gradi e quindi bere solo acqua senza mescolare e lasciare il sedimento.
Per uso interno: non si devono assumere troppi grassi quando si assume l’argilla.
Si può correggere il sapore dell’acqua argillosa con delle gocce di succo di limone o del miele..
Per chi soffre di diverticoli, sarebbe meglio rinunciare all'argilla per uso interno.

Uso dell’argilla per uso esterno (maschera facciale)

Versare in una ciotola un bicchiere di argilla a grana fine, mezzo bicchiere di acqua ed un cucchiaio di yogurt.
Mescolare fino a ottenere un composto omogeneo da spalmare sul viso e sul collo.
Lasciare in posa 15 minuti e risciacquare con acqua tiepida.
La maschera, uno dei trattamenti cosmetici e terapeutici più utilizzati, si comporta come una potente carta assorbente che toglie le tossine dell’epidermide e contemporaneamente cede sostanze minerali, elementi rivitalizzanti ed energetici. L’azione meccanica superficiale che si esplica durante l’asportazione della maschera stessa, inoltre, consente l’eliminazione delle lamelle cornee superficiali e rende la pelle più chiara, sgrassata e pulita.

Polverizzazione dell’argilla

Si usa l’argilla fine e polverizzata come un talco da applicare direttamente sulla parte interessata. Essa presenta un’efficace azione antisettica e cicatrizzante utile contro gli eritemi, i pruriti, il sudore, gli arrossamenti, le screpolature della pelle, le piccole ferite e contro l’eccessiva sudorazione dei piedi.

Unguenti

Aggiungendo olio extravergine di oliva, miele, burro o glicerina alla polvere di argilla fine è possibile ottenere unguenti per uso terapeutico per medicare escoriazioni, geloni, rossori, ulcere e dermatiti in generale. Si adopera un tovagliolo o un pezzo di tela e si spalma l’unguento sulla parte da trattare.
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