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Artemisia, la pianta della femminilità

L’artemisia (Artemisia Vulgaris) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Asteracee, oggi maggiormente utilizzata, soprattutto in erboristeria, per le sue proprietà lenitive della tosse, espettoranti e antisettiche, ma scopriamola meglio.
 
Considerata un’erba infestante, l’artemisia cresce ovunque, dall'Australia al Borneo. Ricca di proprietà, fin dall'antichità la pianta era considerata sacra, tanto da essere utilizzata durante le cerimonie.
 
In Cina è chiamata “l’erba che brucia”; mentre in Europa la tradizione vuole che sia “l’erba scaccia diavolo”, come l’iperico.
Citata da Ippocrate e in seguito dagli autori latini, l’artemisia era considerata un rimedio per chi affrontava un viaggio lungo e faticoso e contro il malocchio.
 
L’origine del nome “artemisia è incerta. Alcuni fanno riferimento alle proprietà organolettiche della pianta, per lo spiccato gusto amarognolo; secondo altri, evoca Artemide, la dea greca della caccia, vessillo della verginità e delle iniziazioni femminili, correlata alle fasi della luna.
Identificata nei rituali dell’Antico Egitto alla Dea Iside, è tradizione diffusa ancora oggi, nei paesi affacciati sul Mediterraneo, quella di  associare l’artemisia alla “pianta delle donne”.
 
Grazie alla sua azione antispasmodica e regolatrice del flusso ematico nell'area pelvica, contribuisce, infatti, a lenire i dolori e interviene nei casi di dismenorrea.
Tra le altre proprietà terapeutiche l’artemisia possiede anche quella di favorire la traspirazione cutanea agendo come un comune antipiretico. E’ un coadiuvante per l’eliminazioni dei gas intestinali e delle secrezioni bronchiali, inoltre è in grado di contrastare le infezioni batteriche generiche ed è utile contro le dermatiti per il suo potere antinfiammatorio
 
L’artemisia oggi è presente in erboristeria e fitoterapia sotto forma di olio essenziale, tintura madre, per decotti e infusi o come rimedio fitoterapico. L’infuso è utile nei casi di contratture e dolori muscolari.
Generalmente è sconsigliato l’uso dell’artemisia in gravidanza, durante il periodo di allattamento, nei casi di epilessia, gastrite e ulcera peptica.
 
Enea Baldi
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